domenica 26 giugno 2011

Un trip trop fatt parte 5

Questa volta ero davvero sicuro che l'arrivo e il riposo fossero vicini e che, finalmente, non avrei più fatto incontri assurdi, ma indovinate un po' mi sbagliavo di nuovo, infatti ci volle poco perché trovassi un ritrovo di goblin giocatori d'azzardo ed essendo io un amante del poker decisi di concedermi una partita veloce e devo ammettere che feci davvero bene perché quei goblin erano davvero dei babbi e io tirai su facilmente duemila euro e cinque capre, l'unico problema era che quelli odiosi abomini odiavano perdere e per questo decisero di sodomizzarmi a sangue, ma io non potevo accettare che qualcuno violasse il mio stupendo orifizio posteriore ed è per questo che decisi di agire essendo ben conscio che solo una cosa avrebbe potuto distrarre dal loro intento anocida quei maledettissimi goblin: un musical.
Mi travestii in tutta fretta da Abba e iniziai una super omosessuale rappresentazione di Mamma Mia e devo ammettere che ero davvero bravo di fatti accorsero numerosi goblin per godersi la mia magnifica esibizione , infine, al termine dell'opera, mi applaudirono, tirarono fiori e con mio grande orrore anche qualche mutanda!.
Dopo aver firmato numerosi autografi riuscii a liberarmi da quei dannatissimi goblin e ripresi il mio viaggio che ormai era degno di un poema epico, comunque mentre pedalavo canticchiando lollipop degli Aqua trovai una cabina telefonica e decisi di approfittarne per chiamare Serena, ci volle un po' perché mi rispondesse e devo ammettere che sembrava che si fosse appena svegliata, anyway le dissi che a breve mi sarai presentato da lei, mi rispose testuali parole “ti giuro che se osi venire a casa mia ti strappo i testicoli e te li faccio ingoiare quindi bada bene a non farti vedere”, le sue parole parevano minatorie, ma mi tornarono nuovamente in mente le sagge parole di mio padre “quando una donna dice no intende sì, è per questo che lo stupro è cosa buona e giusta”, quindi forte del suo volere di avermi a casa sua ripartii con un enorme sorriso stampato sulla faccia.
Stavo di nuovo pedalando lungo la strada stra fatto e pieno di gaudio quando vidi in un lago un gruppo di fate ignude che si trastullavano a vicende e devo dire che quella fu la scoperta migliore nella storia dell'umanità dopo quella della figa da parte di Galileo, comunque mi arrestai con una gran sgommata e con la ferma intenzione di riuscirmi a fare almeno una fata prima della fine della storia, anche perché diciamocelo non riuscire a farsi una ninfomane è davvero da sfigati, anyway quella era la mia ultima possibilità perché in lontananza riuscivo a intravedere il cartello che indicava la fine della palude, quindi mi appropinquai verso di loro e mi tirai giù le mutande dicendole “mirate lo mio pesce e abbiatene gaudio”, le fate lo guardarono ridacchiando ed io arrossii tipo un crostaceo in imbarazzo, capendo che io vi ero rimasto male si affrettarono a scusarsi e mi spiegarono che erano si ninfomani, ma anche lesbiche, una sventura così grande che era paragonabile solo all'invenzione delle zanzare da parte di Leonardo da vinci... bastardo!.
La loro dichiarazione però non aveva intaccato la mia determinazione ed ero ancora intenzionato a farmele, quindi per un po' provai a convincerle che il fare nuove esperienze avrebbe potuto allargare i loro orizzonti e chi sa magari avrebbero scoperto che erano anche delle amanti della fava, purtroppo il mio geniale tentativo fallì miseramente, ora potevo fare una sola cosa per giacere con loro, qualcosa che le avrebbe strabiliate e che mi avrebbe reso totalmente irresistibile.
Mi misi indosso il mio costume da scimmia e chiamai quattro scimpanzé in smoking, presi il mio bongo gigante e inizia a suonare e ballare una melodia tribale molto coinvolgente assieme a quei primati super fichi, dopo quella fantastica performance le fate non avrebbe potuto resistere al mio fascino primitivo e avrebbero ceduto alle mie avance.
Alissa, la fata più bella del gruppo si fece avanti e mi disse con la sua splendida voce “certo che te sei davvero un deficiente, insomma perché adesso dovremmo starci, cioè... dai... ti sei travestito da scimmia e hai suonato un tamburo, questo non ti rende affascinante, ti rende solo un idiota”, in quel momento ero davvero confuso, ma comunque decisi di risponderle “bhè cosa c'è di più fico di una scimmia che balla e suona un tamburo?” lei ci penso un attimo e mi disse “credo tutto, per esempio quel sasso travestito da Fonzie è molto più fico, dai diciamocelo il tuo piano non aveva assolutamente senso”, devo ammettere che aveva ragione, ma qui nulla avevo senso quindi il piano avrebbe potuto funzionare alla grande.

lunedì 20 giugno 2011

Un trip trop fatt parte 4

Ero sempre più confuso e non avevo la minima idea su dove trovare del buon tabacco rollato, poi, non so neanche per quale motivo decisi voltarmi e scopri con sommo piacere che ero seduto proprio davanti un tabaccaio aperto ventiquattro ore su ventiquattro, ovviamente mi ci fiondai dentro e provai a comprare un pacchetto di sigarette, ma qual sventura, non avevo soldi addietro, quindi decisi di pagare in capre ,merce di cui non sono mai a corto, quindi ottenute le sigarette e ,dopo essermene fumata una , decisi di ripartire conscio che ormai mancava poco alla casa di Serena e che finalmente avrei potuto concedermi una fantastica e leggendaria dormita.
Stavo camminando bello tranquillo quando mi accorsi che con la mia tenuta funky ero decisamente troppo vulnerabile ed esposto a rischi e che quindi mi sarei assolutamente dovuto camuffare, ma da che cosa e soprattutto come? Dovevo vestirmi da qualcosa che incutesse timore, qualcosa che nessuno avrebbe infastidito, qualcosa di malvagio e la risposta risiedeva dentro la mia scarpa  destra perché dentro ci tenevo sempre il mio amato travestimento da Hitler, ora mi mancava solo un mezzo di trasporto adeguato al mio travestimento.
Mi appostai dietro a un cespuglio in attesa che passasse qualche sprovveduto a cui rubare il mezzo di locomozione e grazie alla mia buona sorte non dovetti attendere molto in quanto passò proprio li davanti una bambina pollo su una graziosa bicilettina rosa con le rotelle, saltai fuori dal cespuglio urlando con tutte le miei forze “wololo”, la bimba pennuta mi guardo e disse “signor Hitler lei è davvero un imbecille, non mi stupisco che abbia perso la guerra”, essendomi calato completamente nelle parte del führer mi incazzai come una biscia e le diedi un pugno dritto in mezzo agl'occhi e, con mia grande soddisfazione, la feci svenire, dopo di che partii a tutta velocità su quel performante bolide, epico successo.
Il piano avevo funzionato alla perfezione e stavo sfrecciando sull'asfalto, era tutto perfetto, se non fosse stato che mi ero dimenticato un piccolo particolare che si rivelò essere molto importante, lungo la strada si trovava la palestra dei rabbini combattenti e credo che non debba aggiungere nulla per farvi capire come andò a finire, ma lo faro comunque, all'improvviso mi balzò davanti un enorme rabbino palestrato che mi bloccò con una sola mano e con sguardo truce mi disse: “ehi te idiota ti stai per caso prendendo giuoco di noi?” io che non ero ancora uscito dalla parte gli risposi senza pensarci “nain io non farei mai qualcoza di cozi ztupiden, ma ze volete potrei raccontarvi una barzelleten su juden in campen di concetramenten”, probabilmente non gli piacevano le barzellette perché mi ritrovai in mutande legato a un termosifone, credevo davvero di essere spacciato, ma grazie agli dei i giudei avevano dimenticato un telefono li vicino e io ne approfittai per chiamare il mio amico palestinese Mohamed e implorarlo di salvarmi, lui accetto volentieri perché odiava gli ebrei e ogni occasione era buona per prendere a calci le loro chiappe palestrate.
Adesso non mi rimaneva altro da fare che aspettare che arrivasse Mohamed con i suoi uomini, ma i rabbini non avevano voglia di aspettare ed erano già pronti a farmela pagare facendomi una circoncisione fashion, dovevo inventarmi qualcosa che gli avrebbe distratti e grazie al mio ingegno avevo già un idea grandiosa in mente, gli proposi di fare un torneino a pro evolution in compagnia di qualche birra e qualche canna, loro non poterono far altro che accettare.
Ci volle un po' di tempo prima che finissimo di discutere per le squadre e iniziassimo a giocare ed io ero sempre più fatto, credo che nessuno sia stato in condizioni più pietoso tranne Grande Puffo quando provo un peyote, anyway ero riuscito ad arrivare fino alla finale usando il Chievo, un impresa che definire leggendariamente epica è poco. 
Quando Mohamed fecce irruzione ci rimase molto male non appena gli spiegai che era stato tutto risolto e che non c'era nessun bisogno di calciare giudei e già che c'ero ne approfittai per chiedergli un passaggio fino a casa di Serena, lui purtroppo mi disse che non poteva perché aveva dimenticato la nonna sul fuoco e che doveva tornare subito a casa per evitare che si bruciasse, dopo di che sparì facendo un'uscita alla Spidy Gonzales benché non fosse messicano.
Era già tardissimo, quindi minuto più o minuto meno non mi avrebbe cambiato molto quindi decisi di continuare la finale che con grande disonore persi sei a zero che più che il risultato di una partita di calcio sembrava una partita di tennis, abbattuto dall'atroce disfatta riparti sul mio super velocipede rosa ascoltando del gangsta rap da vero nigga. Obviously serviva l'abbigliamento adatto ed è per questo che mi fermai dalla bottega di Afrofred per comprarmi degl'abiti da vero rapper nero del ghetto e un bel ferro, ora si che mi sentivo un vero gangster super gasato pronto a distruggere tutto quello che avevo davanti, l'unico problema è che ero imbarazzantemente bianco e il mio pene misurava solo ventun centimetri e quindi era di dieci centimetri sotto la media dei neri, ma cercai di non farci caso e ricomincia a macinare chilometri super preso bene.

venerdì 10 giugno 2011

Un trip trop fatt parte 3

Ora che avevo finalmente trovato la strada per uscire da quella poltiglia decisi di riposare un attimo i piedi sotto un grosso albero e come al solito inizia a farmi domande di alta filosofia, proprio mentre mi stavo chiedendo cosa spinge gli esseri umani a non essere cavalli arrivò un'altra stupida fata che dopo essersi assicurata che non fossi un lucidatore di verghe mi invitò a bere una birra da Jeff il camaleonte, li per li ero un po' titubante perché era già tardi, ma poi mi ricordai gli insegnamenti di quel saggio uomo che era mio padre: “figlio mio mai rifiutare una birra, tanto meno se è gratis e ancor meno se a offrirla è una zozza” quindi partii alla volta del bar di Jeff con Emilia la fata alcolista dai facili costumi e già mi pregustavo una succulenta ficcata, l'importante era solo evitare i fellati in modo da evitare un'altra addentata testicolare.
Arrivai al bar preso stra bene e inizia a bere birre e mangiare funghi magici fino ad essere stra fatto come una pigna, mentre mi baccagliavo in maniera indegna la fata, che essendo una ninfomane ci sarebbe sicuramente stata, comunque ad un certo punto mi chiese di andare nel privè ed io essendo arrapato tipo coniglio nella stagione degli amori non potei far altro che accettare, ma prima andai in bagno a cambiarmi e mi misi un vestito bianco da pappone.
Mi ritrovai così nel privè di Jeff a bere champagne in compagnia della fata godendomi una più che meritata lap dance... e me la stavo papponeggiando alla grande, tanto ero così fatto che non badavo più al fatto che fosse tardi e io fossi assonnato.
Tutto stava procedendo per il meglio e mi stavo per bombare la zozza quando le porte si aprirono ed entrò una cazzo di cicogna che non aveva nulla da perdere con una pistola per fare una rapina, ovviamente io non potei far altro che conigliarmela fuori dalla finestra perché sapevo che quella cicogna era davvero pericolosa.
Mi ritrovai nuovamente in mezzo alla palude, ma questa volta la situazione era critica, avevo perso il tom tom, ero stra fatto, ultra arrapato e vestito da pappone, dovevo assolutamente trovare una soluzione e avevo già un'ottima idea in mente, mi sarai intrufolato in una casa che vedevo in lontananza e avrei chiesto informazioni e rubato dei vestiti normali, grande idea!.
Arrivai di soppiatto vicino alla casa e mi misi in modalità ninja così che nessuno avesse potuto scoprirmi, in quel momento ero più che convinto che me la sarei cavata più che facilmente, ma non potevo minimamente sospettare che quella casa fosse abitata da dei fottutissimi nani idrofobi.
Entrai di nascosto nell'infausta dimora ballando lo schiaccianoci di Cajkovskij e canticchiando di quanto fossi ninja a ritmo, stranamente, e ad essere sincero non ne capisco ancora il motivo, venni scoperto da quei maledetti nani idrofobi che mi attaccarono senza motivo alcuno, ne scaturi un'assurdo inseguimento alla benny hill e finii con l'appendermi al lampadario con quei maledetti nani che cercavano di addentarmi le chiappe, ora ovviamente vi aspettereste che il lampadario si rompa e che io venga morso dai nani, bhè questo non accadde, in realtà fecci un salto all'Indiana Jones e mi catapultai fuori dalla finestra, il problema però fu che anche quei puffi arrabbiati saltarono fuori dalla finestra e iniziarono a inseguirmi, ormai mi davo per spacciato, ma poi accadde l'impensabile, Kermit la rana passò incautamente di li con miss Piggy e per grazia divina i nani se la presero con loro e io riusci a fuggire, già che ci sono vorrei approfittare di questo momento per scusarmi con loro e dire che mi dispiace che siano morti così.
Alla fine, non so neanche io come, mi ritrovai sul sentiero che conduceva alla fine della palude e devo ammettere che non mi capitava una botta di fortuna così da quando vinsi un dirigibile alla fiera dei barattoli antichi, in quel momento non potei far altro che mettere l'inno alla gioia a tutto volume ed eseguire il mio balletto della vittoria indossando ovviamente la mia amata tenuta funky e la mia parrucca afro, anyway mi accorsi di aver finito le sigarette e questo cambio completamente il mio obbiettivo, non più il sonno, ma il tabacchivendolo.
Mi sedetti su una pietra a filosofare su dove trovare un tabacchivendolo in mezzo a una palude bislacca e non mi venne immente nulla poi all'improvviso si alzò una fitta nebbia e da questa comparve Dave la zebra che mi disse “questo è un universo molto strano, ma guarda dentro il tuo cuore è li che risiede la risposta” io sbigottito gli dissi che quello che aveva detto non aveva alcun senso, ma lui si limitò a rispondermi “budino” e scomparve nella nebbia, ora ero ancora più confuso e sinceramente non mi pareva il caso di aprirmi il torace per dar retta a una zebra lobotomizzata, quindi mi sedetti di nuovo a meditare e già che c'ero mi chiesi anche se per i cani mangiare un hot dog potesse essere considerato un atto di cannibalismo.