venerdì 1 luglio 2011

Un trip trop fatt parte 6

Essendo io un vero uomo rude e virile seppi accettare la sconfitta cum magno onore, quindi mi limitai a piagnucolare e pregarle in ginocchio per una mezz'oretta buona, ma dopo me ne andai a testa alta e cazzo duro ed ero pronto per uscire da quella stupidissima palude schifosa sempre più fatto e arrapato, ma almeno una volta attraversato il lago di salamoia con le olive verdi snocciolate sarei finalmente arrivato a casa di Serena e avrei finalmente dormito.
Arrivai al porticciolo del lago e chiesi subito che fosse preparata la mia fallobarca che indovinate un po'? è una barca a forma di cazzo rigorosamente rosa...ahahaha pene....ahahaha rosa!, comunque mi prepararono in fretta la barca dopo di che mi diedero una terribile notizia, per poter uscire nel lago mi sarebbero serviti tre uomini per l'equipaggio ed io non avevo proprio idea di dove avrei potuto reperirli.
Gentilmente mi diedero una pergamena ove eran riportati i recapiti di tre marinai disponibili e che avrei potuto ingaggiare per fare la traversata, il primo nome sulla lista era un certo Lord Hammond e lo avrei potuto trovare in un salotto non molto distante da lì in un paesello non molto distante.
Pedalai fino al paese e dopo aver chiesto dove si trovava Lord Hammond ad una vecchia punk mi recai al salotto, entrai tranquillo e vidi subito che era un vero e proprio salotto ottocentesco dove i gentiluomini si riunivano a parlare d'arte e letteratura, v'erano divani rossi, un camino acceso, brandy e porto sul tavolo, un buon aroma di tabacco da pipa e Vivaldi in sottofondo.
Seduti a discutere vi erano cinque distinti signori e con mia grande sorpresa c'era anche Dave la zebra che tra un whisky e l'altro discuteva appassionatamente delle differenze di stile e di linguaggio fra Cicerone e Petronio, una cosa decisamente notevole per una zebra lobotomizzata, anyway chiesi a gran voce chi fosse Lord Hammond, si alzò un uomo baffuto, con un frac di velluto verde, bastone, monocolo e cilindro che con un marcato accento inglese mi disse “Trovo obbrobrioso il fatto che lei sia camuffato da scimmia sir, comunque Lord Hammond son io, per qual motivo desiderava la mia persona?”, io gli spiegai che mi serviva un uomo per il mio equipaggio, lui con una faccia mista fra la stranita e la disgustata mi rispose “credo di poterle essere d'aiuto sir, ma la sua persona grezza ed ignorante mi disgusta sir, quindi il compenso deve essere assai grande”, io gli dissi che non avrei potuto darli una grossa somma di denaro, ma che avevo davvero bisogno di lui, allora lui decise di accordarmi il suo aiuto se e solo se io gli avessi portato una rara bottiglia di porto che era custodita da un gorilla albino alcolizzato, io non potei far altro che accetare la sfida.
Non sapevo davvero come fare per eludere la guardia dello scimmione, quindi decisi di chiedere aiuto a Dave la zebra che come al solito mi diede un ottimo consiglio “la risposta alla tua domanda risiede nel budino, trova il budino e troverai la risposta” quindi mi diressi al supermercato per comprare del budino, anche se non avevo la ben che minima idea di come mi sarebbe potuto essere d'aiuto, ma se lo aveva detto Dave la zebra doveva per forza essermi utile.
Arrivai celermente al supermercato e comprai duemila euro di budini cercando di non fare caso al fatto che il cassiere era un branzino che emanava un consistente olezzo di pesce avariato, quindi uscii in fretta e mi misi a fissare i budini che con mio grande stupore non mi diedero risposta alcuna, molto probabilmente perché non capivo la loro lingua budinosa, comunque decisi di dirigermi lo stesso verso la caverna della scimmia sperando che una volta li mi si sarebbe rivelata la risposta e che io avessi potuto ottenere facile vittoria.
Una volta giunto dinnanzi alla grotta mi venne incontro barcollando il gorilla in palese stato di ebrezza, ma non era un ubriachezza felice, era un misto fra quella triste e quella cattiva, infatti mi intimò in malo modo di andarmene e di farlo in fretta, in altre circostanze avrei seguito subito il suo avvertimento, ma l'aiuto di Lord Hammond era fondamentale e quindi cercai di spiegarli la situazione e gli chiesi la preziosa bottiglia di porto, ma ovviamente il gorilla si rifiutò categoricamente di cedermela.
Il gorilla era completamente fuori di se e stava per aggredirmi, quando mi venne in mente che la risposta stava nei budini e quindi gliene offrii un po' ed esso accettò di buon grado e mangiò con gusto quei gustosi dolci , a quel punto io gli proposi di scambiare tutta la mia scorta di budini con la bottiglia di porto, ma ancora non voleva sentire ragioni quindi gli dissi che avevo anche quelli al gusto di rapanello e cicoria, finalmente , dopo la mia irrifiutabile proposta, quell'enorme bestia bianca accettò e mi lasciò prendere la bottiglia di porto.
Tornai al salotto in tutta fretta e consegnai la bottiglia a Lord Hammond che, senza batter ciglio, la trangugiò tutta in un sol sorso dopo di che, ubriaco come un gorilla albino alcolista, esclamò “ben fatto sir ora sono pronto per seguirla, l'alcol farà si che non faccia caso alla sua disarmante stupidità sir” un po' infastidito gli dissi che mi avrebbe dovuto aspettare nel salotto finché non fossi tornato assieme agli altri due marinai, lui accettò e si mise ad analizzare e commentare una poesia di T. S. Eliot assieme agli altri gentiluomini che eran anche loro sempre più ubriachi.