venerdì 14 ottobre 2011

Una festa troppo fatta parte 2


Non appena mi trovai in prossimità della caverna del drago iniziai a cogitare un piano per non essere incenerito all'istante dall'abominevole creatura, indubbiamente mi sarei dovuto travestire da qualcosa che il drago non avrebbe mai attaccato, dopo una lunga meditazione arrivai alla conclusione che il costume migliore sarebbe stato quello da bottiglia dell'acqua, insomma nessuno proverebbe a dar fuoco a dell'acqua, ora avevo la certezza di poter affrontare il rettile quindi mi travestii e in un sol battito di ciglia mi presentai all'uscio della caverna e bussai alla porta, immediatamente mi ritrovai davanti ad un drago decisamente in sovrappeso e con un paio di enormi occhiali a fondo di bottiglia, lì per lì mi venne da farmi una grossa risata, ma mi trattenni per evitare spiacevoli inconvenienti.
Dopo avermi scrutato a lungo Armando mi disse: “come osi presentarti alla mia porta maledetta bottiglia d'acqua fresca e dissetante, mi sembrava d'essere stato chiaro quando avevo detto a tutti di lasciarmi da solo!”, dovevo risolvere la questione quindi decisi di usare la antica tecnica della compassione: “Armando capisco a pieno i tuoi problemi e ti posso assicurare che ti comprendo, ma la vita va avanti e a me serve una gomma, comunque fidati anche se la tua ragazza ti ha lasciato la vita ti sorride, non ti dico che ti succhia il cazzo come a me, ma quantomeno ti sorride”, lui mi guardò con gli occhi pieni di lacrime e, in preda alla disperazione, mi disse “fosse solo che la mia fidanzata mi ha lasciato il problema... mi ha anche spezzato la x box oltre che il cuore”, io mi riempii di rabbia e non riuscii a trattenere le parole: “qual laida lurida et plurimaledetta, una zozza del genere non può meritarsi altro che morte e a palate, fidati non vale la pena di soffrire per una decelebrata del genere, insomma quale scellerato abominio oserebbe rompere la creatura più amata di Dio? La x box”, Armando il drago fu ovviamente costretto a darmi ragione, ma ancora non ne voleva sapere di riprendere a lavorare, quindi gli spiegai che con il ricavato della vendita avrebbe facilmente potuto comprarsi una nuova x box, il drago, ricco di gaudio per la lieta scoperta, accettò di vendermi la gomma, purtroppo il prezzo era un vero salasso ed io finii per rimanere a corto di liquidi.
Appena ebbi ottenuto la gomma mi affrettai a scrivere a Serena, ma appena presi il telefono scoprii una dura e cruda verità, di lei v'era un messaggio risalente a più di mezzo giro d'orologio fa ed il testo era inequivocabile, mi chiedeva di tornare al semovente in quanto era già in possesso del prezioso pneumatico, quindi con il morale sottoterra mi incamminai verso la limohummer, ma decisi di fare una piccola deviazione al paesello per comprare una birretta da viaggio.
Arrivato al piccolo bar del paese rincontrai con piacere Glen e non so neanch'io per quale motivo decisi di invitarlo alla festa, la sua risposta fu: “non so, in effetti un mega festone bolgia trop fatt mi attira parecchio, però non so, non credo che nostro signore Gesù Cristo approverebbe”, non appena ebbe finito di parlare mi guardò per un attimo per poi esplodere in una rumorosa risata e aggiunse: “ah già, è vero, Gesù non esiste quindi direi che vengo e mi ubriaco pure”, dunque io e Glen ci prendemmo una birretta ed infine ci incamminammo verso la quattro ruote.
Una volta giunti a destinazione notai immediatamente che Serena mi stava guardando decisamente male quindi le chiese cosa avesse che non andava, la risposta fu decisamente peggiore di quanto mi aspettassi: “farò finta di nulla sul fatto che sei vestito da bottiglia e non ne voglio sapere assolutamente nulla, come non voglio sapere perché sei arrivato dopo tutto questo tempo con una gomma, ma quanto meno potresti spiegarmi per quale fottutissimo motivo sei assieme a un prete?”, io semplicemente le risposi che l'avevo invitato alla festa perché era un tipo davvero figo e non potevamo non portarlo con noi, lei ribatté: “ok, se dici che è figo farò finta di crederti e lo porteremo con noi, ma sappi che tu sei la cosa più insensata di questo fottutissimo e insensatissimo pianeta, comunque mi piacerebbe stare ancora ad insultarti, ma il tempo stringe ed ho voglia di bere quindi sbrighiamoci”, io non osai controbattere e vedendo che la ruota era già stata cambiata risalii sulla limousine e così potemmo ripartire alla volta della festa e riprendemmo il nostro folle festino.
Poco dopo la nostra ripartenza riprendemmo a bere come dei disperati e quasi immediatamente l'ambiente si fece bollente... ahahah ho fatto la rima, ad ogni modo, con mio magno stupore, vidi Glen intento a scambiarsi effusioni con due delle nostre modelle, ovviamente gli feci notare che non poteva intrattenersi oltre con quelle ragazze in quanto lui era un prete, subito se ne preoccupò parecchio, dopo di che scoppio a ridere dicendo di essersi appena ricordato che l'inferno non esiste e riprese a trastullarsi con le belle pulzelle.
Il viaggio stava andando finalmente per il verso giusto, quando, per la prima volta nella serata, il gangsta nigga parlò: “yo bro, dobbiamo assolutamente fare una sosta da Pitt l'elefante perché ho finito la roba”, io incuriosito gli chiesi se Pitt fosse un vero elefante, lui mi rispose immediatamente: “ma no, cos'hai capito mio amico viso pallido? Lo chiamano così perché in mezzo alle gambe ha una gigantesca proboscide, pensa che ogni volta che li viene un erezione sviene perché non gli arriva più sangue al cervello”, preso atto del curioso fatto ci accordammo per fermarci da Pitt e così facemmo.

domenica 9 ottobre 2011

Una festa troppo fatta parte 1


Stavo mangiando tranquillo, quando all'improvviso si spalancò la porta e mi entrò in casa un grasso e grosso panda che mi chiese: “ehi tu, hai visto il mio bamboo?”, lo guardai attonito per un po' dopo di che gli dissi che non lo avevo visto, quindi il panda uscì da casa mia facendo finta di niente, questo curioso episodio mi fece capire che probabilmente avevo bevuto troppo vino o ancor più probabilmente non ne avevo bevuto abbastanza, quindi ne fagocitai un'intera bottiglia e andai a farmi la doccia preso benissimo per la serata che mi aspettava.
Finita la doccia indossai il mio abito bianco e la mia camicia rossa da disco e già che c'ero mi bevvi un'altra bottiglia di vino dopo di che decisi di chiamare Alissa per invitarla al mega festone bolgia, lei mi rispose decisamente scocciata e per di più si maledisse per avermi lasciato il suo numero, non ostante questo fatto decisi comunque di non demordere e la invitai facendo e per fare il figo le dissi che era una festa molto esclusiva e che, visto che ero molto amico di Anna, avevo un invito in più, lei mi rispose: “ma quale festa esclusiva che sono stati invitati cani e porci e poi smettila di dire corbellerie tipo che serve l'invito, comunque ci vado con il sasso Fonzie, certo ora che so che ci sei anche tu la voglia di andare mi è abbastanza scappata, ma le tette di Anna sono davvero troppo giganti per mancare, quindi ti chiedo di farmi un favore, per una volta nella tua vita comportati da persona normale e non venire vestito con costumi assurdi ok?”, io prontamente le spiegai che tutti i miei costumi erano di alta classe e non erano affatto assurdi dopo di che la rassicurai sul fatto che sarei andato alla festa con indosso dei vestiti normali, quindi la salutai e mi misi a tramare un piano per conquistarla e ne elaborai uno davvero geniale, mi servivano solo un nano, una chiave inglese e una cassa di Red Bull, dopo di che sarebbe stata finalmente mia.
Mi stavo concedendo un po' di porno su internet e, quando ero proprio sul più bello, sentii due colpi di clacson, il che stava ad indicare che Serena era arrivata, uscii di casa e mi ritrovai davanti a una gigantesca limohummer bianca e subito salii sul semovente eccitato come un prete davanti a un bambino, dentro vi era un idromassaggio, la moquette, divani in pelle bianca, un mini bar ricco di alcolici e droghe varie, un gangsta nigga, un sacco di zozze e come sottofondo musicale il mash up di I want it all e we will rock you dei Queen, quindi senza timore e senza indugio mi fiondai al mini bar e a molestare le modelle per godermi al meglio il festino prefesta.
Per arrivare al mega festone bolgia avremmo dovuto attraversare la gola delle caramelle gommose e subito dopo saremmo dovuti passare attraverso la foresta del Terrore, chiamata così in onore dell'esploratore Giacomo Terrore, ma la cosa non mi spaventava affatto, stavo bevendo in compagnia di bellissime donne godendomi un festino davvero pazzesco e non so perché, ma sentivo che sarebbe andato tutto bene e che in poco tempo avremmo raggiunto la festa.
L'ambiente nella limousine era diventato davvero folle, eravamo tutti ubriachi marci e stavamo letteralmente spaccando tutto, senza contare che le modelle iniziavano a dimostrare doti suine, insomma tutto stava andando per il meglio, quando sentii un forte botto e fummo costretti a fermarci poiché era esplosa un gomma, scendemmo dalla limohummer per aiutare l'autista a cambiare la ruota, ma qui scoprimmo con orrore che si era dimenticato la ruota di scorta in garage, quindi io e Serena decidemmo di andare in cerca di un gommista, dopo aver percorso poca strada scegliemmo di separarci in modo da poter trovare un gommista più in fretta, accordandoci di rivederci poi alla macchina appena uno di noi due avesse portato a compimento l'ardua missione.
Arrivai al vicino paesello abbastanza velocemente ed iniziai subito a chiedere ad ogni abitante se sapesse dove avrei potuto trovare un gommista, mentre mi dedicavo anima e corpo nell'inconcludente ricerca la mia attenzione fu catturata da un uomo seduto su una panchina che rideva come un matto leggendo una bibbia, dato che ero particolarmente incuriosito decisi di avvicinarmi al bizzarro individuo con l'intento di capire perché il sacro testo generasse in lui cotanto riso, non appena fui dinnanzi a l'uomo non esitai a presentarmi ed egli a sua volte fece lo stesso sostenendo di chiamarsi Glen e di essere un prete ateo, questo era un fatto assai curioso indi per cui decisi di volerne sapere di più e gli chiesi perché ridesse così di gusto e perché si fosse fatto prete, la risposta, che mi accingo a riportare fedelmente mi lasciò basito: “beh ridevo perché questo libro e schifosamente pieno di corbellerie e il fatto che io le propini alla gente che le ascolta e ci crede mi fa letteralmente cappottare dal ridere, per quanto riguarda la seconda domanda... beh credo di averlo fatto per seguire le orme dei miei genitori, sai mio padre era anche lui un prete e mia madre una suora, e poi la paga è buona e non sono previsti licenziamenti quindi...”, a malincuore devo ammettere che aveva ragione, il prete oggi giorno è davvero un ottimo lavoro, anche se comunque rimanevo perplesso sui suoi genitori, fortunatamente mi ricordai abbastanza in fretta che non me ne importava nulla, quindi gli chiesi se sapesse dove trovare un gommista e finalmente ottenni la risposta che volevo: “si certo, Armando il drago è un gommista, ma da quando si è lasciato con la sua ex fidanzata è caduto in depressione e ha smesso di lavorare, tra l'altro divora chiunque lo importuni, ma se vuoi puoi provare ad andare lo stesso, sappi che pregherei per te se solo esistesse un dio”, un po' sconfortato decisi che comunque un tentativo andava fatto dunque mi diressi verso, del drago, la caverna.